lunedì 12 novembre 2018

Il diario di bordo di Agnese: da Cagliari a Smolyan




Diario di bordo
Training of Trainers: – “The steps to active citizenship – Formal education meets non-formal learning”

Ciao a tutti, mi chiamo Agnese, sono una studentessa dell’Università di Cagliari e ho avuto la fortuna di partecipare, dal 22 al 28 ottobre 2018, al progetto “The steps to active citizenship – formal education meets non-formal learning”, ospitato a Smolyan, in Bulgaria e realizzato nell’ambito del programma Erasmus+. Siete curiosi di sapere cosa è successo? Leggete il mio diario di bordo, vi racconto come funziona un’attività formativa di questo tipo.

GIORNO 1
I lavori sono iniziati a tutti gli effetti la mattina di martedì 23 ottobre con alcune attività finalizzate a rompere il ghiaccio e di team-building per far sì che i partecipanti iniziassero a conoscersi e a sentirsi più a proprio agio fra loro. Dopodiché nella sessione del mattino è stato introdotto il tema del progetto, ossia l’educazione non formale, sottolineando le differenze tra i tre tipi di educazione: formale, non formale e informale. Infine, sono stati delineati i principali aspetti del programma Erasmus+, i suoi obiettivi e la sua storia a partire dalla sua fondazione con il nome di Erasmus Mundus nel 1987. Il resto della giornata è stato dedicato ad approfondire i principali aspetti dei programmi di mobilità internazionale offerti dall’Unione Europea all’interno del programma Erasmus+ (European Voluntary Service, youth exchanges, training courses, seminars, Partner building activities) e del documento che viene rilasciato alla conclusione di questi progetti e che certifica le competenze acquisite durante l’esperienza: lo Youthpass.

GIORNO 2
Durante la prima attività della mattina ci sono stati proposti due testi dove non era riportata la fonte e dovevamo dire da dove erano stati estratti a partire da una serie di opzioni. Abbiamo fatto questo esercizio prima individualmente e poi in gruppo e lo scopo era discutere con i compagni di squadra arrivando a una riposta unica cercando di difendere e supportare le nostre idee e opinioni, ossia perché secondo noi i due testi provenivano da una certa fonte. Durante l’attività successiva ci è stato esposto il modello di Kolb, un modello circolare che spiega l’apprendimento attraverso l’esperienza (experiential learning) in quattro fasi che si possono ripetere all’infinito e che sono: 1. Action (do it), 2. Reflexion (what happened/results), 3. Conceptualisation (what can we do with results), 4. Application (how will I do it differently next time). L’applicazione di questo modello è molto importante nel lavoro di un trainer in quanto questo adatta e migliora il proprio lavoro a partire dall’esperienza previa e dal feedback che riceve dai partecipanti. Durante l’ultima attività abbiamo parlato delle varie figure che lavorano con i giovani e più nello specifico nei programmi di mobilità giovanile all’interno del programma Erasmus. Siamo poi stati divisi in gruppi e ogni gruppo, a partire da una propria ricerca, doveva creare il profilo per ognuna di queste figure un profilo per poi esporlo al resto dei partecipanti a fine mattinata. Le quattro figure oggetto dell’attività erano: trainer, facilitator, socio-animator, youth worker. Di pomeriggio abbiamo visitato la città di Smolyan.

GIORNO 3
La giornata è iniziata con delle attività di team building il cui obiettivo era imparare a lasciarsi andare e fidarsi degli altri partecipanti in modo da costruire un gruppo più unito e coeso. Ci sono poi state presentate e descritte le varie fasi delle dinamiche di gruppo: 1. Forming, 2. Storming, 3. Norming, 4. Performing, 5. Adjourning. Queste sono le fasi necessarie che un gruppo deve sperimentare per poter funzionare e produrre dei risultati.
Abbiamo poi descritto i punti in comune presenti tra un training course (ToT) e gli youth exchange; queste sono delle attività base che si presentano sempre e per noi partecipanti, potenziali futuri trainer, era importante conoscerle in quanto saremmo stati noi in prima persona a doverle pianificare durante una training session. Questi sono: energizers, team building games, ice-breaking activities, role play activities, main activities, reflection time, debriefing, feedback. Durante il nostro ToT è stato molto importante capire che cosa sono, come funzionano e qual è l’obiettivo di tutte queste attività in quanto sono ciò con cui un trainer ha a che fare durante il suo lavoro quotidiano. 
Un'altra caratteristica molto importante che un trainer deve sviluppare è la comunicazione; essere un buon comunicatore è molto importante perché solo attraverso una comunicazione efficace può trasmettere con successo ciò che vuole dire ai partecipanti. Durante la comunicazione il trainer deve tener conto di vari fattori, come per esempio la diversa provenienza dei partecipanti e di conseguenza la possibilità che questi possano interpretare in maniera diversa il messaggio a causa di diverse credenze, valori e background culturale. Per migliorare le nostre abilità comunicative abbiamo quindi fatto un gioco dove dovevamo descrivere a un nostro compagno un disegno che avevamo fatto senza che questo potesse vederlo e allo stesso tempo il nostro compagno doveva riprodurlo basandosi esclusivamente sulla nostra descrizione.
Dopodiché siamo stati divisi in gruppi e ogni gruppo nel pomeriggio si è dedicato alla pianificazione di una training session sulla base delle nozioni che avevamo appreso durante il corso e di materiali che ci sono stati forniti, come per esempio il manuale Compass.

GIORNO 4
Durante la mattina ogni gruppo ha perfezionato e provato la propria training session mentre nel pomeriggio ci siamo spostati dall’hotel, sede delle attività formative, alla sede della Young Improvers for Youth Develpment (host organisation). Presso la loro sede, che si trova presso il municipio della città di Smolyan, i primi tre gruppi hanno presentato le loro training session.

GIORNO 5
Durante la mattinata gli ultimi due gruppi hanno presentato la loro session. Al termine di ogni session, anche il giorno precedente, sia i partecipanti che il trainer davano il loro feedback a coloro che svolgevano la session così da poter migliorare in futuro.
Nel pomeriggio abbiamo visitato Smolyan, un paese nella regione di Smolyan, dove si stava svolgendo un festival con prodotti, musica e balli tradizionali.  In serata, al rientro in hotel, si è svolta la valutazione finale del ToT con feedback dell’intero progetto e del trainer e infine la consegna degli youthpass a tutti i partecipanti.

Durante due serate della settimana si sono svolte le serate interculturali, delle serate di svago dove ogni national team presentava la propria nazione attraverso presentazioni, attività, balli, musica e prodotti tipici. Nonostante l’elemento di svago, queste sono state molto importanti per conoscere meglio gli altri partecipanti, imparare qualcosa di nuovo su altri paesi europei e entrare maggiormente in simbiosi con tutto il gruppo.  La valutazione complessiva del progetto è stata positiva in quanto ci ha permesso di confrontarci con gli altri partecipanti di altre nazioni e ci ha fatto uscire dalla nostra comfort zone attraverso la pianificazione e soprattutto la presentazione della nostra training session.
L’ultima giornata, quella del 28/10/2018, è stata totalmente dedicata al viaggio di rientro nei rispettivi paesi di origine.