mercoledì 3 marzo 2021

Il Corpo Europeo di Solidarietà raccontato dai nostri volontari Simone e Lorenzo

Scopriamo il programma “European Solidarity Corps” che cos’è e perché lo consiglieresti?

SIMONE: L’European Solidarity Corps è un programma finanziato dalla Commissione Europea, con il quale un giovane tra i 18-30 anni può partecipare a progetti che vanno a beneficio delle comunità, sia all'estero che nel proprio paese. Io consiglio vivamente a tutti i giovani di prendere parte questo tipo di progetti perché si ha la possibilità di entrare in contatto con nuove culture, imparare nuove lingue e crescere sia a livello personale sia a livello lavorativo. LORENZO: Consiglio certamente di partecipare a questo programma in quando è un’ottima occasione per poter crescere dal punto di vista personale e professionale oltre che per fare un’esperienza di lunga durata all’estero, in una nuova comunità con cultura e tradizioni differenti da quella d’origine.

Promotion of European Values in Albania” è il progetto al quale stai prendendo parte. Di cosa si tratta? Cosa ti ha spinto a partire?

LORENZO: Il progetto “Promotion of European Values in Albania” consiste nel promuovere, come si può evincere dal titolo, i valori europei in Albania attraverso le azioni di volontariato con i giovani delle scuole di Tirana. Personalmente ho deciso di intraprendere questa avventura perché avevo il desiderio di mettermi alla prova in un nuovo ambiente lavorativo e acquisire nuove conoscenze nell’ambito dell’educazione non-formale. SIMONE: Il progetto ‘è nato perché si è reso necessario incrementare le attività di sensibilizzazione, affinché la popolazione albanese capisse l’importanza dell’entrata nell’Unione Europea e l’importanza della partecipazione attiva a mobilità internazionali quali Erasmus+ ed European Solidarity Corps. Questo è stato uno dei motivi per cui decisi di intraprendere questo percorso di volontariato, proprio perché sono fermamente convinto nei valori Europei e nell’importanza delle mobilità che offre l’Unione Europea.

Come si svolge la giornata tipo di un volontario?

SIMONE: A causa della situazione Covid le giornate le passiamo maggiormente in ufficio, aiutando lo staff di Beyond Barriers (ente di accoglienza) nelle attività quotidiane, gestendo la parte social e il sito web dell’associazione, svolgendo workshops online tramite la piattaforma Zoom. Abbiamo avuto anche la possibilità di andare in alcune scuole per promuovere l’interculturalità, i programmi Erasmus+/European Solidarity Corps e i valori europei ma, in condizioni di normalità, avremmo dovuto svolgere quasi ogni giorno questa tipologia di attività. LORENZO: La mia giornata tipo consiste nell’assistere nelle attività quotidiane lo staff di Beyond Barriers per la realizzazione dei progetti locali. In particolare ho modo di aggiornare costantemente la pagine social dell’associazione, partecipare a workshop vertenti su differenti tematiche, conferenze e meeting on-line per la promozione del programma Erasmus+ ed European Solidarity Corps.  Ho anche la possibilità di preparare e tenere presentazioni su tematiche quali impegno civile, apprendimento interculturale promozione della cittadinanza europea, della partecipazione attiva e dei valori della democrazia.


Pensi questa esperienza possa influire in maniera positiva sulla tua carriera lavorativa?

LORENZO: Credo che questa esperienza possa avere dei risvolti positivi nella mia carriera, ho acquisito una serie di competenze specifiche e trasversali che possono sicuramente essere d’aiuto sia ambito lavorativo che personale. SIMONE: Credo fortemente che questa esperienza possa aiutarmi nel proseguo della mia carriera lavorativa nel campo dello ‘’Youth work’’, questo perché durante il mio progetto sto imparando tanto e mi sto mettendo in gioco per apprendere il più possibile.

Perché consiglieresti a un tuo coetaneo di fare un’esperienza simile?

SIMONE: Sono fermamente convinto che ogni giovane sardo debba prendere parte a un’esperienza simile, questo perché è una grossa opportunità per la crescita sia a livello personale che lavorativo, per entrare in contatto con una cultura diversa, imparare una nuova lingua e migliorare l’inglese. Il progetto copre alcune spese quali l’affitto della casa i costi annessi; noi come volontari riceviamo un rimborso spese mensile per le spese personali e un preciso ammontare per il cibo. LORENZO: Consiglierei ai giovani di intraprendere un’esperienza di volontariato, non solo all’estero ma anche a livello locale, in quanto è un ottimo modo per contribuire al benessere della società.

Essere un volontario in epoca covid. Cosa comporta questo? Ci sono rinunce o sacrifici per il volontario e/o l’ente ospitante?


LORENZO:
Sicuramente la pandemia ha cambiato lo stile di vita di tutti noi. Dal punto di vista del volontario devo dire che probabilmente questa situazione abbia influito negativamente nelle modalità di svolgimento delle attività ma in generale credo che non mi abbia portato a fare grandi rinunce se non nei limiti del distanziamento sociale. SIMONE: Essere volontario in epoca covid ha comportato, prima di tutto, lo slittamento del progetto. Infatti, il progetto sarebbe dovuto iniziare nel marzo 2020 ma, a causa della situazione covid, è slittato per diversi mesi. Inoltre, ha comportato la quasi totale assenza di attività ‘’face to face’’ e lo spostamento di molte attività attraverso piattaforme virtuali su Zoom.

Come ti immagini tra qualche mese una volta che questa esperienza terminerà?

SIMONE: Dopo la fine del progetto spero di poter collaborare con una NGO in Italia o all’estero, così da poter continuare questo percorso lavorativo intrapreso da diversi anni. LORENZO: Ancora non so bene cosa mi riserverà il futuro ma spero di mettere in pratica tutto ciò che ho imparato da questa esperienza.