Grazie all’Associazione
Studenti Per la Città abbiamo avuto la possibilità di prendere parte allo scambio giovanile “Understand Social Inclusion with European Youth Fusion”, all'interno del Programma Erasmus Plus, trascorrendo
una settimana a L’Ametlla del Vallés, Barcellona (18-25 aprile 2016),
all’interno di un centro di recupero per persone con problemi di dipendenza da
alcol e sostanze stupefacenti.
La struttura che ci ha ospitati per tutta la durata del progetto è
immersa nel verde e piuttosto dislocata dal centro urbano, cosa che ci ha
permesso di interagire maggiormente con gli altri partecipanti, anche
attraverso le varie e numerose attività svolte quotidianamente.
La scansione dei
momenti della giornata è stata sistematica e ben organizzata: ogni mattina,
dopo la colazione, svolgevamo attività ricreative (energizers) finalizzate a
consolidare il gruppo che si andava formando, e a prepararci ad affrontare i temi
previsti dalla nostra agenda.
Per quanto riguarda i
contenuti di questi ultimi sono stati organizzati in maniera progressiva
partendo dall’analisi delle parole-chiave del progetto, quali, per esempio,
“integrazione”, “esclusione”, “inclusione”, “identità”, “diversità”, per poi
passare attraverso il confronto delle opinioni sui punti critici e gli
stereotipi che circondano questi contenuti. Avendo preso familiarità con i temi
li abbiamo poi sviluppati gradualmente, concretizzati e implementati mediante
attività di vario tipo: un flash-mob, un video documentario sulla povertà,
“free-hugs“ (abbracci gratuiti alle persone per strada) e una serie di
interviste sui punti analizzati precedentemente.
Queste attività si sono
svolte nel centro di Barcellona per testarne l’utilità e l’impatto su un
tessuto sociale molto stratificato. Tutto ciò ci ha fatto riflettere e prendere
consapevolezza di quanto i metodi di educazione non formale possano creare dei
risultati anche in una visione più ampia in termini di progetti sociali.
Durante questa
settimana è stata essenziale l’interazione con tutti i partecipanti, toccante
la testimonianza di una ex ospite del centro di recupero, e utilissima la
panoramica generale riguardo le possibilità di lavoro, volontariato e
collaborazione attraverso il network di associazioni per giovani europei.
Davide, Nicola, Gaia,
Chiara e Alessia :)
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