Dall’8 al 16 luglio 2013 30
ragazzi provenienti da 10 nazioni europee hanno vissuto e lavorato insieme in
occasione del corso di formazione “Coexist in Europe”: un’opportunità di
crescita e confronto che si è rivelata estremamente interessante e stimolante,
sia dal punto di vista formativo che personale. Lo scopo principale del corso, infatti,
era quello di creare un’arena di dibattito e riflessione intorno al tema della
diversità religiosa e del dialogo interconfessionale tra giovani provenienti da
diverse realtà culturali e sociali, svilupparne la consapevolezza circa i temi
trattati e fornire loro le competenze e gli strumenti necessari a promuovere la
cooperazione interculturale, la sicurezza e la coesione sociale nell’ambito dei
conflitti religiosi, il tutto attraverso il metodo dell’educazione non formale.
Una tematica di rilevanza
fondamentale per l’inclusione delle minoranze nelle rispettive comunità e la
pacifica convivenza delle stesse all’interno della più vasta sfera europea;
tematica delicatissima e attuale che non a caso ha visto coinvolte la maggior
parte della nazioni provenienti dall’area balcanica (Montenegro, Croazia,
Macedonia, Albania, Bosnia Erzegovina, Kosovo) – regione storicamente
multietnica, fortemente colpita da scontri etnici e religiosi – e Bulgaria,
Germania, Polonia, Italia (stati che, nonostante una tradizionale maggioranza
religiosa, accolgono una pluralità di confessioni diverse, hanno visto e
tuttora affrontano conflitti di natura religiosa). In particolare, il corso si
è tenuto presso la splendida località
marittima di Bar, in Montenegro, dove cattolici, ortodossi e musulmani
convivono pacificamente.
Dall’Italia, le tre
rappresentanti per Studenti per la città:
Claudia, Irene e Federica; le prime due avevano già partecipato ai progetti
promossi nell’ambito del programma Youth
in Action, mentre per me, Federica, è stata la prima volta, sicuramente la
prima di una lunga serie… È stata un’esperienza che definire “intensa” è
riduttivo: 30 giovani che, nonostante diversissime esperienze di vita e
talvolta opposti background culturali, hanno vissuto e lavorato insieme per 8
giorni (trascorsi, purtroppo, velocissimamente), giungendo ad instaurare un rapporto
di collaborazione, rispetto e amicizia.
In effetti, la programmazione ci ha tenuto in stretto contatto la
maggior parte della giornata, tutti i giorni: dalla mattina alle 9,30 alle 19,30
con un break per il pranzo tra l’una e le 4,30: workshops, laboratori, lavori
di gruppo e dibattiti, inframmezzati da momenti più rilassanti e giocosi, ma
sempre volti ad incrementare la nostra coscienza e conoscenza rispetto al tema
del corso. Quasi tutti i dopocena sono stati momenti di svago e
socializzazione, opportunità per conoscerci meglio: la serata interculturale,
per esempio, durante la quale ogni nazione ha avuto la possibilità di
presentare il proprio paese attraverso piatti, musica e oggetti tradizionali; o
la “ngo fair”, grazie a cui ognuno di noi ha fatto conoscere la propria
associazione e scambiato contatti con le altre. Abbiamo inoltre avuto modo di visitare
la bellissima città di Bar durante il nostro “free evening”, città ricca di
storia ma anche di attrazioni turistiche e affollatissimi locali, nei quali
abbiamo vissuto momenti davvero indimenticabili!
Tutto questo è stato reso
possibile anche, e soprattutto, grazie al trainer del corso, e ai suoi due preziosissimi
collaboratori.
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